INVASIONE

(Ascolto consigliato: The Boxer - Chemical Brothers)

Cassetto, cassetto, cassetto. Niente.
Pensile, cassetto, mobiletto, anta. Niente.
Guarda sotto il lavello, guarda dentro lo stipetto.
Serve un coltello, un coltello. Un coltello, una forbice,
qualcosa di appuntito; qualcosa di affilato.
Non c’è niente, niente, niente. Nienteee!
Serve un’arma, uno strumento di difesa.
Un’ombra si aggira attorno alla casa, rumori, versi strani.
Il giornale sul tavolo parla della guerra alle porte,
è dell’anno scorso.
Cibo sulla tavola; stessa data.
Ho fame.
Afferra la scatola, apri la scatola, affonda le dita nel
cibo come un animale. Trova riparo sotto un tavolo.
Attorno a me è pieno di ricordi, ma il ragazzo nelle foto
sulle pareti non sono io, quelli non sono i miei genitori.
Sono i ricordi di qualcun altro, i libri di qualcun altro.
Ancora rumore di passi, scivola sotto il tavolo raggiungi un
posto sicuro. Dietro il divano, dietro la libreria.
Questa mazza da hockey farà al caso mio. Era proprio qui,
dietro il divano.
Rumore di vetri infranti, vuole entrare. 
Rumore, rumore, rumore.
Cammina sui pezzi di vetro, respira affannosamente.
L’intruso.
Trascina i piedi, urta qualcosa. 
Rumore, staticità, respiro affannoso.
Aspettare oppure attaccare?
“..state in casa, barricatevi.” – televisione.
Stringi la mazza con forza, carica il colpo e vai. VAI!
“Fate scorta di viveri e acqua potabile. Rispettate le file.”
È caduto, disteso in terra, privo di forze. 
Ansima e striscia lungo la schiena,
sul pavimento.
“Prestate attenzione agli infetti. Non toccateli, non
aiutateli. Evitate il contatto visivo.”
La pelle attorno agli occhi gli cola come cera di candela.
Le guance, gli zigomi, sciolti; pezzi.
“Munitevi di mascherine FFP3 e guanti in lattice.”
Le dita bianche, mani scarnificate. Orecchie marce.
“Attenzione, avviso del governo. Emergenza sanitaria mondiale.”
La creatura emette un ultimo profondo respiro, 
prima di smettere di muoversi.

“Restate in casa, barricatevi.”
Gli occhi bianchi, opachi. Non è più una minaccia.
“Fate scorta di viveri e acqua potabile. Rispettate le file”
Il corpo ha smesso di respirare, di gemere.
Non serve tenere alta la mazza.

“Prestate attenzione agli infetti. Non toccateli, 
non aiutateli. Evitate il contatto visivo.”
Occhi aperti;
urla nel silenzio della notte.

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