Against Hipsters

ho avuto un periodo da fotografo
c'ho riempito le pellicole di vaffanculo
e li ho mostrati al mondo
finché non ho sentito di averne condivisi abbastanza

ero finalmente libero
non più solo tra i ricordi dei pranzi
e le macro ai fiori [soggetti bruciati dal buonsenso]

dare un corpo ad un'idea
come l'odio verso il prossimo
scindendo il concetto di Dio
nella sua manifestazione fisica più arcaica
una trovata rozza e volgare,
ma ho avuto fortuna
e a fine serata mangiavo solo fica

lo scatto dell'otturatore della reflex
era il mio personalissimo grido di rivoluzione
il seppiato
il bianco e nero
il colore selettivo
furono il sangue di un indicibile avventura spirituale
chiave del pensiero fu il motto "tutto è permesso"
e nella follia d'arte
ho votato la stessa democrazia
di cui sono l'assassino

stando così le cose
l'immortalità dell'anima resta sopravvalutata
come un chiaroscuro più penetrante della luce del giorno

la nostra è una generazione di crisi
ma non solo crisi economica o culturale

crisi del futuro,
la nostra è una crisi del futuro

un futuro talmente incerto,
che a pensare cosa farò da qui a dieci anni se guardo al presente
non vedo
né un lavoro
né una casa
né una famiglia
niente
e la crisi del presente si riflette sul futuro mandandolo in crisi

disagio

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