buchi la città
è un mondo pieno di buchi,
il mondo sotto la
pioggia acida.
i marciapiedi, le
strade spezzate e le loro buche colme d'acqua,
abito un buco in
città, in centro.
i topi.
hanno le braccia
greme di buchi e
vizio ci colpa,
anche le mani.
si dormono sonni
forati dal piscio dei sogni tossici,
la testa piena di
buchi, e non ricordi per via delle notti
passate a prendere per il collo le bottiglie e
i bicchieri per le anche,
riversando lo
spirito da un buco
a un altro buco,
a un altro
buco.
"dicevo, venite
con noi o restate qui? noi andiamo"
"no guarda
non ci offendiamo, andate pure"
"dai, tanto
facciamo in fretta, sono le otto e mezza, nove e mezza massimo siamo
qui"
"ci vediamo
dopo"
è un mondo pieno di buchi ,
il mondo sotto la
pioggia acida
e il mio
cappuccio non fa eccezioni,
dopotutto sono solo quaranta
minuti che goccia a goccia,
l'acqua scava
cercando un delta sulle nostre teste.
"a che ora
ti ha detto?"
"mezz'ora fa‼"
"spero che
vada tutto bene a casa"
"ma che
cazzo dici compà?, quelli
davanti al computer stanno attaccati"
"soccia oh, zerto
che siete proprio una balotta di bamba!"
"alleluglia
compare!avi n'ura ca n'aspettammu!"
"e alora?
non perdiamo altro tempo, che cosa vogliamo? z'abbiamo di
tutto qqui!"
"sto
cercando un souvenir"
"da
quanto?"
"dieci
euro"
"mo cosa zi
devi fare con diezi euro? mo prendi trenta!"
"t'assucari
un pruno cucì!, talia chicc'è cca, direttamente
da BBologna un 'cucù di
rragazzo', ti pare chi se aveaumu i pila
ni cercavamo proprio attìa?"
"va
bene, tieni! fuori i baiocchi, compare!"
"qua
ci saranno due ggrammi"
"mo fidati
che te l'ho dato giusto soccia! lo sto praticamente
regalando!"
"non
essere spilorcio, dieci per questo non te li diamo"
"niente
denaro, niente da fare, caro mio!"
"amunì
cucì, iettici n'autra canna che n'ammu a' gghiri, sono
le dieci!"
"mo cosa
sono un pugno di soldi in cambio di un 'ricordo' memorabile?"
è un mondo pieno di buchi,
il mondo sotto la
pioggia acida
e quelli profani,
sono da sempre i più violati.
le meteore dell'aria fanno crateri
così profondi da aver scavato una via d'uscita
e corrono ai ripari foggiando una pozza sotto la pensilina del
tram,
"questa città è piena di buchi"
"n'autra vota 'sto pippotto!؟ "
"è tutto riconducibile alla teoria del buco, il buco ti sceglie"
"il buco cell'hai in testa‼ amunì!, fa'sta
canna che il tram non arriva prima di venti minuti"
"falla tu!"
"dai, tu sei più bravo; io se vuoi, ti posso fare un
filtro!"
"ecco bravo fai un bel filtro che il tram arriva"
"stu cristianu non
vede l'ora di tornarsene a casa"
giacchetta nera,
colletto azzurro,
sguardo severo da vigile urbano,
dal buco d'ingresso della vettura tende repente la mano il
controllore
è un mondo pieno di buchi,
il mondo sotto la pioggia acida
e quelli profani, sono da sempre i più violati.
"cinque euro dueccazzo dibbiglietti‼"
"sang' appena
prelevo t'i dugno"
"adesso scende, 'stobbastardo!"
"dai ora che è sceso! l'affare 'sta‿cazzo 'i canna!؟ "
"filtro?"
il nitrito dei freni come cavalli inferociti fu più rassicurante
del buio
che seguì l'urlo
che spezzò il silenzio
poi, come una scatola di cartone accartocciata cerca di tornare
alla sua forma originale,
così la luce emerge dall'oscurità, donando nuova vita alla
carrozza
le porte si aprono, il conducente esce
dal suo buco e dopo uno sguardo veloce al corridoio
si getta in strada,
siamo tutti dietro di lui
"ma crist'iddio, checcazzo, no!"
languido giace
tra asfalto e binari
un cucù in frantumi
bianchi come il latte,
rossi come il sangue che li accompagna
"amunì compà, lo sanno
tutti che è così, chissipigghia a'bbici pì nescere sotto 'sta pioggia
ha il destino segnato, ancora grazie che siamo riusciti a incocciarlo e
a fare il fumo"
"a'ccussì s'insigna rici tu, fatto sta
che noi dobbiamo farcela a piedi!,
sotto l'acqua!
mentre lui, se ne sta coricato qui,
fino a quando non vengono a prenderselo"
"amunì, futtitinni, non ci pensare e camina"
è un mondo pieno
di buchi,
il mondo sotto la
pioggia acida.
e il caso vuole, che nottetempo, la pioggia si trovasse intenta
in una guerra dei nervi con
una cornice di marmo, e che proprio in quel momento stava per
vincere la sua battaglia
ribaltando sulla strada un fusto di ulivo ancora troppo piccolo
per essere chiamato albero,
ma abbastanza grande da fulminare sul colpo un lampione
e, con tutto il vaso, sfondare un tombino, permettendo
a un buco anonimo di sorgere in una via senza illuminazione
che proprio in quel momento stavamo imboccando;
che proprio in quel momento stavamo imboccando;
certe volte l'eleganza è cinica.
passo
passo
buio "che minchia è
successo qui?"
buio
passo
passo
certe altre la sfortuna è rigida
"attento a dov.."
Dolce e chiara è la notte e senza vento o forse era una notte buia e tempestosa
difficile a dirsi quando il cielo si manifesta coperto di
"mmerda!"
"mmerda!"
"tutto bene compà?
sei caduto in uno dei tuoi amati buchi del cazzo!"
"grazie Alberto Angela, adesso puoi anche darmi una mano ad
uscire da questa fogna!"
"ddai non andiamo via, io mi sto divertendo"
"io invece un cazzo proprio, aggrappato a questo stronzo
gigante per non affogare!"
una sponda portata dalla corrente mi rimise sulla terra ferma
è un mondo pieno
di buchi,
il mondo sotto la
pioggia acida.
i marciapiedi, le
strade spezzate e le loro buche colme d'acqua
e sotto di loro,
i topi.
portatori
"guasti" di buchi, sognano l'eterno spersi in questa camera oscura
ingialliti dall'arte endovenosa di cui sono
schiavi, si rintanano in questi buchi senza poter accogliere la morte, ma
rincorrendone la dolce essenza; poco prima di raggiungere il soprasuolo mi parve di vedere un giovane ulivo.
"grazie mille, mi sei stato di grande
aiuto!"
"mi pare che tu te la sia cavata benissimo
da solo"
"era pieno di topi"
"chiddi ca manciano formaggio o chiddi ca non
esistono?"
"la nuova
roba sta facendo un
casino"
"non sono problemi tuoi cucì, amunì, siamo quasi
arrivati"
l'aria, trafitta dalla pioggia, sanguinava di
odori sporchi al gusto pungente di ozono,
la via appariva tremula alla vista, qualche
buco qua e là prendeva forma e scompariva
tra una goccia e l'altra dando un tocco
d'impressionismo insolito a quel che può essere
il mio vicinato la notte quando piove; la fogna
non mi abbandona neanche lavata a freddo da una pioggia così fitta, e
l'odore, è così intenso che per un attimo ebbi la viva sensazione di averlo
mangiato; nauseato e
stanco, raggiungiamo il portone, qualcuno ha cagato nelle mie tasche, trovo le
chiavi e mi concentro sulla serratura, apro la porta, entriamo, piove.
è un mondo pieno
di buchi,
il mondo sotto la
pioggia acida.
i marciapiedi, le
strade spezzate e le loro buche colme d'acqua,
abito un buco in città, in centro.
"compà, domani se smette di piovere finisci su tutti
i giornali,
ma si può sapere che cazzo hanno fatto i picciotti per far sparire tre piani di palazzo?"
ma si può sapere che cazzo hanno fatto i picciotti per far sparire tre piani di palazzo?"
"fai una canna"
"dai, tu sei più br.."
"fai 'sta canna!"
lo spaccino del Senegal che parla bolognese è il mio preferito in assoluto
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