Tanto tempo fa,
quando ero più giovane,
bambinello,
ai tempi delle medie per intenderci,
un ragazzo ciccione e il suo amico smilzo mi prendevano sempre in giro.
Un giorno, uscito di piscina,
li trovai lì fuori, insieme ad un terzo amico mio nostro.
Sfotti che ti sfotti, il ciccione tirava troppo la corda,
sicchè (cit.) il cicciopanza mi si avvinghia sulla groppa,
ed io,
pesto di rabbia,
lo ribalto:
il suo corpo grasso mi passa sopra la testa
e cade ai miei piedi,
sul sodo cemento.
Il pidocchio non batte la testa
ed io la passo liscia con la mia coscienza,
lui con la sua ci fa due chiacchiere,
e alla fine
ha smesso di sfottere, il cicciommerda.

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