Io

in quanto umano,
in quanto animale uomo me,
ho i bisogni,
ho le esigenze:
io mangio,
io cacco, faccio il piscio, dormo
iochiusa la soglia, do libero sfogo alla mia turpe voglia.
Io, io, io, son talmente concentrato sul me stesso che neanche pensoci che l'altro mangia, piscia e cacca come me.
mi sono mai fermato a di pensarlo che cinque minuti prima di parlarmi di viaggi nel cosmo, Piero Angela consumava attimi di stitichezza in bagno, nè che madido di sudore il suo volto assumesse il tipico colore rosso vodafone, o che molto probabilmente Alberto Angela sia nato no per sporazione, ma da un amplesso in cui il signor Piero ha raggiunto l'apoteosi orgasmica:
anche gli intellettuali godono [o come direbbero loro, "provano intima soddisfazione"].
ma io non sono no un intellettuale, io sono l'uomo, l'animale, e guardo sempre dritto davanti a me, tutto il resto è la cornice, il paesaggio ho ben in mente solo le ragioni mie e non tengo in conto l'altro.

"l'altro?"
"sì, l'altro"
"vorresti forse farmi credere che c'è un tu dopo l'io?"
"certo che c'è"
"c'est ne pas possible! al mattino, quando mi sveglio e mi scappa il piscio, sono io che ci devo andare in bagno a minzionare, ci vai forse tu al bagno a strizzarmi la vescica? ci devo pensare ioio a lavorare, io a studiare, io a ridere, ponderare, imbozzacchire, mica un tu qualunque. se non ci penso io a me medesimo stesso allora chi ci pensa?"
"gli amici"
"amici? son troppo preso a di pensarmi per coltivar gli amici! (che poi, detto tra me, anche gli amici son troppo presi da sè stessi, si pensano tutto il giorno, c'han da far la loro di cacca, gli amici, mica ci pensano che ho mangiato al punto che due o tre culi in più farebbero comodo per far la cacca mia"

Io
[seppur mi brucia il culo]
cago da solo

Commenti

  1. però c'è anche da dire che la cacca da piccoli la si è fatta in compagnia più volte :)

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  2. a volte la consapevolezza di ciò che accade rende frivolo l'attimo che accadrà ma rende grande il percorso per giungere....
    la ragione è strana, così strana che a volte è lei a spingerti a non renderci conto che oltre all'IO ci sono gli altri...gli altri che fanno le nostre stesse ed identiche cose...
    l'arte è una scena su di una palco in bella vista, un palco tutto tondo, dentro essa ci sono la pittura, la danza, la fotografia e la razionalità...
    questa vita scorre e si fa figlia dell'arte molto spesso per rappresentare ciò che non riesce a spiegare, ciò che ci è troppo difficile comprendere o spiegare...spesso, però, nemmeno lei è in grado di tradurre alla gente, forse è la gente che non comprende, chissà...
    il pensiero ha dato vita all'arte...il pensiero è parte di quell'arte, come il concepire e realizzare di dover fare la cacca!
    c'è da dire che è imparagonabile l'attesa dell'andare in bagno con l'attesa, quale la settimana, insomma li c'è urgenza...!!!
    per fortuna si cambia, i punti di vista cambiano, migliorano e non, un bene in entrambi i casi!
    l'arte, la vita...sono così splendide, tragicamente...
    sarebbe stupido non viverle!

    mi mancavi Zimo!

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  3. ci trovo non pochi [s]punti in comune

    che dire, certe cose van fatte da soli
    anche se il confronto con gli altri
    aiuta a far meglio, di quei discorsi
    da bar o da panchina in cui si dice:
    "ieri l'altro ho fatto un cagone che"
    e allora parte la competizione, ma di
    quella sana, intendo IO.
    comunque è vero che anche gli amici
    passano un gran tempo a ragionar su
    loro stessi e su nient'altro.

    [ed imbozzacchire è un gran bel termine]

    ciào

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  4. Simo mi fa piacere che tu ti sia pensato queste cose ma hai ripetuto la parola io troppe volte prova a pensare che il tu e l'io non esistano che c'è solo uno grande noi cone dici siamo tutti uguali e come tali abbiamo pregi e difetti
    "amici? son troppo preso a di pensarmi per coltivar gli amici!"
    è questo il punto su coi devi riflettere di più ti senti davvero così preso dai tuoi istinti da dimenticarti che esisto delle presone che tengo a te che ti amano che ti vogliono aiutare sei diventato così ceco da non riconoscere più gli Amici dalla seva di bestie che ogni giorno pascola per le strade?non credo non sei "troppo peso a dipensarti" non vuoi è diverso di cosa hai paura?cosa pensi di perdere?cosa non vuoi perdere?cosa hai già perso? so che per te questo è un periodo difficile ma quello che hai scritto è già il primo passo per uscire dalla pauta coltivalo cedici credi in qualcosa e non lasciarti andare o vedrai solo più l'io e il resto del mondo svanirà e resterà solo più il tuo io nel tuo io

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  5. Caro amico ti scrivo, cantava Lucio Dalla, così mi ti spiego un po'. Questo, è nò un post autobiografico, l'io qui citato, è nò solo il mio io ristretto, personale, privato, ma una raccolta dell'Io di tutti noi, il nostro paraocchi, lo stesso paraocchi con cui mi scrivi adesso, edulcorando la realtà delle cose, stravolgendo il nero su bianco di questa pagina pur di trovare sfumature di grigio a tutti i costi. Quello che questo paraocchi non ci permette di vedere è proprio il colore netto, denso: il nero intenso della rabbia. Non c'è paura nelle mie parole, solo amarezza e un pizzico di delusione, niente sfumature, il colore di questa pagina è pregno di fervore e rabbia, nera come l'ebano. Il concetto di amicizia è un sentimento labile, ognuno di noi ha dei criteri ben precisi che distinguono gli amici dai conoscenti, dai parenti e dagli amori, ma la sostanza, la linfa, è sempre la stessa: c'è un qualcosa che IO ho e che posso dare a TU e versavice; IO ti do, TU mi dai, l'amicizia è uno scambio, è pura demagogia, in una forma meno corrotta se gli obiettivi coincidonono, ma anche no [c'è anche chi in amicizia si butta a pesce sulla squadra vincente lasciando affogare chi per lui non può far niente], in caso contratrio, questo rapporto non s'ha da fare, non funziona, non gira. Insomma, siamo tutti così concentrati su noi stessi, a guardarci allo specchio a spremer brufolini per mascherare i nostri difetti superficiali, poi usciamo di casa, incontriamo una persona e da quel momento in poi siam tutti buoni, tutti bravi a veder nel suo occhio una pagliuzza, però nessuno si è accorto che col vento, ci è entrato nell'occhio un baobab, questa non è amicizia, l'amico non è solo chi ti critica, l'amico è chi ha il piacere di condividere, chi cerca di trovare in qualche modo del tempo da passar con te, anche quando è stanco e stufo della sua giornata; è giusto farsi da specchio l'un l'altro ma nessuno ha la verità in tasca, se così fosse dovremmo essere tutti presidenti del consiglio, monarchi, divinità. Invece siamo umani, fatti di carne e ossa che racchiudono il nostro sapere derivato da un'esperienza che non obbligatoriamente è stata giusta, né giusta né sbagliata, è stata. ed ha fatto di noi quel che siamo, e poi, un po' di introspezione mannaggiaallapupazza!

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  6. la morale cattolica e la perfetta contro-risposta

    grande, non avrei saputo rispondere meglio!

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