questioni di stomaco

avrei voluto
al tempo
che anche il mondo
si arrestasse un momento,
avrei voluto
la televisione
muta ed immobile
come il tuo cuore
il mondo al buio,
ventiquattr'ore
di cieli bianchi di fuliggine
di quella che assorbe
il male minore
e ti lascia il sapore,
del ritmo sfrenato,
dell'emozione
[ancora da capire]
cambia ogni giorno
[il mio]
d'umore
è mica terso
[il cielo di adesso]
butta il freddo a secchi
coperto da nuboli bianchi
di quei che li metti in bocca
e non li gusti
[son nuboli amari
di questi tempi]
così ricuciomi
con ago e parole
le ferite allo stomaco
aperte nuove
di questo rasoio
che da settimane
rigira e gira
senza frenare

Commenti

  1. l'inverno suscita sempre grandi riflessioni che partoriscono bei versi come questi, immagino poi il freddo che ci sarà di 'sto periodo in quella grigia-bigia città.
    me ne sovvengono anche a me numerose, ma su quel blog [e qui ti cito] a costo zero che mi ritrovo non le pubblicherò, mai

    :D

    bella Gale

    RispondiElimina

Posta un commento