pazzo di un vecchio

giovane di oggi,
rigirachegira siete tuti uguali,
girarichegira siete tuti mammolete,
tuti cipolle,
anzi,
non vi regalerei nenanche uno di martedì.
ò il mondo,
il mondo di oggi e le sue
non vedo perché dovremmo di fare la guerra ora,
ora,
che 'bbiamo inventato il cinema in treddì,
ora che 'bbiamo la chitarra l'ettrica, che i giovani si fumano il metal alla droga
e che posso star qui seduto a guardare il cielo davanti a me.
questo mi riporta al dì 29 di luglio del 1947,
quando i tedeschi per ordine del führer ci rubarono il martedì,
da quel giorno ogni dopo il lunedì veniva il cipolla,
è così che lo chiamavamo,
e di cipolle in quel periodo ne avevamo poche,
mica come oggi che le cipolle fanno la politica o i presentatori tivvù o se ne stanno su tutte belle sedute nel banco di mercato,
le cipolle le avevamo una volta alla settimana,
una,
non di più,
come il martedì.
erano tempi duri per le pornostar,
e i tram color lampone non se la passavano meglio,
quel che però ricordo e che non può esserci una guerra ora, ora, che l'uomo non è più uomo,
ma s'è di effemminato,
anche nel polso,
anche nel penso.
l'uomo ha perso la guerra
e continua di girare a destra!,
devi di girare a sinistra dico io!,
però ridico che è anche vero che chi la và di nel centro,
resta martire..!,
meglio di restare sulla mia panchina,
mica mi sposto io, io resto qqui!,
qui sarà un bombardamento mi han detto in nele orechie,
sarà pur un bombardamento ma io diqquì non mi sposto no,
è la mia di panchina.

Commenti

  1. Oh, ssì.
    Non ci sono mica più, le mezze stagioni...

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  2. al limite mi sposto poco più in là...
    periodo di cipolle anche per te?
    ogni riferimento è puramente casuale...

    a presto Zimo

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